Arancie

Nadia

Sono andata nella cucina della casa natale, c’era una bella luce e, prima di lavare le stoviglie utilizzare a pranzo, mi sono mangiata un arancia. Il contenitore della spazzatura era pieno, perciò ho buttato i pezzi di buccia per terra per lasciarli seccare alla luce del sole (per fare delle composizioni) Mentre lavavo le stoviglie, è sceso il sole e si è accesa la luce fioca in mezzo alla stanza, il pavimento era ricoperto da uno strato spessissimo di spazzatura amalgamata e su di esso ho visto i pezzi di buccia d’arancia muoversi come vermi ed emanare un odoraccio rancido. La vista mi ha fatto un’impressione particolarmente disgustosa e mortificante, forse anche perché adoro gli agrumi per il gusto e per l’aspetto. E’ arrivata gente per mangiare, io ero preoccupata perché a questi non faceva strano che il pavimento fosse pieno di spazzatura (umido, plastica, di tutto…). Una ragazza divertita e un po’ strafottente mi dice di raccogliere le buccie d’arancia prima che producano vermi; prendo delle pinze da cucina e un sacchetto, ma vedo delle mezze arancie spoglie di buccia, grosse e succose, sul rosso, incastrate nella spazzatura. Sicura di non averle buttate io, cerco di recuperarle, convinta che basta lavarle per mangiarle, come se la spazzatura non le contaminasse per nulla di batteri (erano troppo belle e succose!); ma la ragazza o altri mi dicono di lasciarle lì perché ormai sono spazzatura. Non ci credo, m’ispira sempre meno fiducia, e mi metto a raccogliere le buccie mezze marcie facendo attenzione a non calpestare le mezze arancie che avevo intenzione di raccogliere.