Casa Bianca

Nadia

Ricordo questa scena: c’è il mare, all’orizzonte c’è la Casa Bianca, vicino alla riva ci sono oggetti di costruzione abbandonati per terra e poco più in là una casa, dà l’idea di essere “la solita casa”. In mare ci sono due persone che giocano con i cavalloni. Il mare è calmo, però ci sono i cavalloni e non si sa mai come possono trattarti, di sicuro non sono dispettosi, accompagnano i tuoi movimenti nei tuffi e ci giocano. Ci sono dunque un mio amico, l’unica persona che nel più brutto periodo ha suscitato in me un affetto che non sentivo da anni, sono sicura di lui (stavo pensando a lui prima di addormentarmi), e una ragazza carina, sorridente, coi capelli lunghi. Faccio i tuffi vicino a lei, seguendola nell’andirivieni, poi mi sveglio. Sono le 4.30 di notte, dovevo prendere il treno delle 5.45, ma ho avuto una brutta sensazione, come se stavolta non avessi potuto fare la strada fino alla stazione a piedi come sempre. Appena sveglia ricordo il film Boys don’t cry e poco dopo Irreversible, dove la Bellucci sogna un tunnel che si spacca in due. Lei nel film pensa sia dovuto all’arrivo delle mestruazioni, così prima penso che siano arrivate (è stato così), poi ricordo che nel film alla Bellucci non arrivano, ma viene stuprata in un tunnel rosso. Era la prima volta che avevo paura che mi succedesse qualcosa nelle vicinanze della stazione, mai successo, a nessuna ora. Prima di addormentarmi stavo pensando a quel mio amico e guardando il mio corpo mi sono accorta che è femminile e carino e non sono un mostriciattolo come mi sento sempre e come hanno trattato il mio corpo…il giorno precedente ho avuto forti ricordi di quando alcuni familiari, quando ero piccola, sfogavano l’umore del momento picchiandomi gratuitamente senza dare spiegazioni e facendo in modo che non potessi defilarmi…così ieri mentre mi asciugavo i capelli ho iniziato a pensare quanto erano brutti e con la forbicina li davanti mi sono sfogata sul braccio, dicendomi che lo meritavo perché ero fisicamente un mostro.