Liberarsi da un ricordo

Nadia

C’è un ricordo che mi appare tutti i giorni, mi piacerebbe liberarmene. Si è presentato piano piano, con gli incubi, poi in un periodo emotivamente non riuscivo a sentire più uno stacco tra sogni e realtà, finché continua a presentarsi nella realtà. Anche in modo strano, nel senso che delle volte, in mezzo alle persone, si fa talmente presente che mi sembra di essere più piccola dei miei coetanei e mi chiedo “Cosa ci faccio qui in mezzo?”. Il ricordo (dell’infanzia) è diventato così presente che una sera mi sono alzata dalla sedia della mia scrivania, sono andata in bagno e mi sono fatta il taglio di capelli che avevo…quando è successo questo evento. Alcune volte invece mi viene spontaneo dire “mamma” o “papà” o entrambi seguiti da un “aiuto”, sento dentro una voce infantile e un’ondata emotiva come si hanno da piccoli o nell’adolescenza, quando non sono ancora accompagnate da una struttura razionale (non so come chiamarla!!!) matura.
Adesso sono stufa e racconto il ricordo.
Sono in casa, è giorno, i miei genitori sono sul divano a guardare la televisione, ho voglia di giocare con qualcuno. Vado in cantina dove c’è mio fratello che gioca al computer da ore. Gli chiedo se gioca un po’ con me, se mi mostra il gioco che sta facendo, lui risponde in modo antipatico come al solito, finché arrabbiato mi dice “Mi hai fatto perdere”. Mi prende e mi butta addosso al muro (spesso, mentre studio, all’improvviso mi tocco dietro la testa come se sentissi male e mi compare quel momento, anche se non nitido e senza emozioni), inizia a schiaffeggiarmi e a prendermi a pugni in pancia, tenendomi il collo aderente al muro con l’altra mano. Va bene, che mi picchiassero gratuitamente era cosa scoperta e accettata dagli “adulti” della mia famiglia, ma ha continuato finché ho sentito qualcosa di catastrofico, come se stessi per morire, oltretutto non mi lasciava andare, continuavo a pregarlo e ho iniziato ad urlare “mamma, papà, aiuto”, ma ogni volta che mi avvicino al cuore del ricordo, questo si sfuoca e mi sento pietrificata, senza particolare dramma. Ricordo che poi sono andata in sala dove c’erano i miei, ho detto che mio fratello mi aveva riempita di pugni in pancia, che mi faceva male la testa, che me l’aveva sbattuta, mio padre ha accennato un sorrisetto e mia madre mi ha detto di smetterla di lamentarmi e di andarmene in camera. Va bene, anche questo era un comportamento abbastanza tipico. E poi si fa tutto bianco, nel mio ricordo.
Di ricordi del genere ne ho un sacco, che mi hanno fatto proprio scoppiare a piangere con la voce infantile (che pena, che pena, che pena…) sono stati solo due ricordi con mia madre che mi fa cose simili, come prendermi la testa e sbattermela contro il tavolo finché ho la voce spezzata, tirandomi i capelli. Quando mi è tornato quasi nitido infatti mi sono tagliata i capelli cortissimi, me ne sono accorta dopo del collegamento. Mi sono liberata di questi ricordi quando lei è morta; mi è sembrato che esistesse una logica nel mondo, era questa la sensazione. Non sarà “carino”, ma tant’è. Ma gli altri ricordi, che noia, sono presenti tutti i giorni come in un limbo, non stanno né di qua né di là. Non so proprio come fare per farli scomparire,mi sembra proprio che la vita dei sogni, mentre dormo, e la vita di quando sono sveglia si mischino troppo delle volte!

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