Solemioblu
C’erano diverse persone…forse una festa o un pranzo all’aperto ma più che la festa e le persone era interessante il posto…e così, allontanandoci dagli altri restiamo io e mio fratello genello e veniamo attratti da un castello, anzi dalla torre di un castello che ha una porta aperta, nascosta, non visibile facilmente…ci stupiamo nel riconoscere che davanti la porta troviamo Kavala, una tartaruga terrestre che trovammo in grecia nei pressi della città omonima e adottammo per 2-3 anni fino a quando riuscì a scappare.
– ricordo ancora la differenza tra il sentimento di tenerezza e amore che riuscivano a provare mio fratello e mia mamma e la mia “distanza affettiva”: mi piaceva e non mi piaceva, per certi versi le volevo bene ma la trovavo cmq un rettile che non comprendeva le nostre attenzioni; bisogna aggiungere che puntualmente cercava di buttarsi dal balcone spostando pesi sempre più grandi, attratta com’era dal vuoto e dalla libertà: una volta si incrinò il guscio e la ritrovammo in giardino, la seconda volta non la trovammo più-
Fatto sta che nel sogno era particolarmente vivace e comunicativa, agile nei movimenti e appena ci vede ci fa segno di seguirla..noi restiamo a bocca aperta! che fa ci parla? come fa ad essere così svelta? …ovviamente la seguiamo e ci guida in un percorso sotterraneo fatto di scale a chiocciola …le scale sono comode basse e larghe come quelle del petraio.
La tartaruga era tutta contenta procedeva spedita che ci chiedevamo “che le prende?” ma a un certo punto, vediamo che non corre più e scopriamo con paura che , come solo può succedere nei sogni, cadendo da un gradino al successivo, per quanto bassa fosse l’altezza, era letteralmente sgusciata fuori dal guscio che continuava a pendere su un gradino mentre il corpo, fragile senza il suo rivestimento, versava più giù come il corpo di un pedone sull’asfalto…ci affrettiamo per soccorrerla e qui inizia la parte macabra: il corpo sgusciato ha la stessa forma di una grossa piuma vaporosa ma non è nè leggera nè viva..una sorta di piuma di osso…prendiamo il guscio e scopriamo che si è aperto in due, ricordando l’interno di un teschio dove al posto del corpo-cervello c’è una pappetta color fragola che mio fratello, insieme ai pezzi del guscio, cerca fiduciosamente di ricompattare. Metteremo un pò d’acqua dice lui, mentre io dico è impossibile, provo dolore e penso è impossibile, non voglio guardare fai tu se ti va, gli dico, non ce la faccio a guardare…e mi sveglio turbato.
Tag:castello, guscio, scale, Tartaruga
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Un sogno molto “bello”, passami il termine; hai capito molto il gusto di questo sito, che vorrebbe sottolineare quanto nei sogni siamo dei registi assolutamente unici. Forse sta soprattutto in questo il loro fascino…